Un volo

Volo e tra i sassi bassi sfioro il mento e sfioro i baffi.
Baffi lievi, leggeri, grigiati di bianco.
Solleticano.
Il brivido si espande, si confonde tra le lacrime che il vento genera attorno agli occhi.
Sciocchi.
Occhi lacrimevoli, stanchi.
Occhi da chiudere subito, se potessi.
Se potessi.
Se potessi.

Fine del turno: inizio del turno

Il tempo.
Non avrei mai detto che col tempo sarei cambiata così.
Quando avevo trent'anni, e finivo il turno, amavo rilassarmi, concedendomi un buon bicchiere di vino, accoccolata sulla mia poltrona preferita. Mettevo su un disco di Coltrane e staccavo completamente.
Il tempo che passa non porta solo le rughe.
Non porta solo capelli grigi e pelle flaccida.
Il tempo che passa porta altrove.
Così, quello che credevi non sarebbe mai stato, un bel giorno, eccolo qua.
Ora, quando finisco il turno, non mi siedo più sulla mia poltrona preferita e non ascolto Coltrane.
Non mi concedo più un buon bicchiere.
Perchè la fine del turno e l'inizio del turno, ora, non ci sono più.
Tutto si è confuso.
Quello che era dentro, oggi, è fuori.
E quello che era fuori, oggi è dentro.
La pazzia dei miei pazienti, la normalità degli esseri umani.
La pazzia degli esseri umani, la normalità dei miei pazienti.
Se mi chiedi di indicarti un pazzo, francamente, non saprei chi indicarti.
Forse me stessa.
Forse tu.

fase 1

Ognuno di noi ha una storia da raccontare.
Ma se lavori in un ospedale psichiatrico hai l'imbarazzo della scelta...